Anarchia!
Che
concetto!
Prima o poi
ne parlano tutti, prima o poi ci pensano tutti.
Per
definizione essa è un organizzazione societaria basata sull’idea di un ordine
fondato sulla pressoché totale libertà degli individui.
Un concetto
politico di conseguenza e, come quasi tutti i concetti politici, praticamente
inapplicabile nella vita e nella società moderna.
Inoltre,
anche ammesso che lo fosse, al pari del comunismo, per citare un altro pensiero
piuttosto diffuso, probabilmente non sarebbe accettabile e piacevole per tutti.
Personalmente
su questioni politiche preferisco non schierarmi.
Non che non
abbia una personale idea, eppure, come scrittore, come artista, mi vedo sempre
più costretto ad esprimermi più da un punto di vista psicologico, privato,
rispetto che da un punto di vista sociale.
Per
schifoso che sia un artista, per sconosciuto che sia, tende a condizionare le
persone che lo seguono, che lo apprezzano e ciò è esattamente il contrario di
ciò che voglio, soprattutto su un argomento di questa portata.
No, mi
concentrerò invece su un pensiero che mi sta molto a cuore, che ho portato
avanti negli anni e che ho maturato senza che questo dovesse necessariamente
qualificarsi come qualcosa più che semplicemente individuale.
L’anarchia
morale, appunto.
Un titolo,
un nome, che è già stato, seppure poco, utilizzato, acquisendo una qualche
forma di definizione, che ovviamente non condivido per nulla.
Potremmo
parlare, per come si sono espressi altri, di anarchia morale come il non
schieramento, si parla di atei, persone che preferiscono non votare in ambito
di elezioni ed altre situazioni simili, persone, in fin dei conti,
disinteressate.
Dal momento
che disinteressato significa vuoto, come poeta il non interessamento è un lusso
che non mi posso permettere.
In
particolar modo quando preso come scelta di vita.
Intendo
ridefinire il concetto di anarchia morale, magari dandogli anche la caratteristica
di anarchia intellettuale, se preferiamo.
Si tratta
appunto di uscire dal sociale.
Immettersi
totalmente in se stessi, spogliarsi di tutti gli strati che il tessuto attorno
a noi ci ha cucito addosso.
È l’andare
controcorrente?
Non
necessariamente, ponendo di più l’orecchio alle nostre necessità e voglie ci si
renderà conto che molte, anche a livello intimo, corrisponderanno con quelle di
moltissime altre persone.
L’iphone
più costoso e nuovo sul mercato?
Perché no,
se piace DEVE essere acquistato.
L’ultimo
abito firmato Prada?
Ci veste
bene, è di un colore che ci piace, perché non amarlo?
Attenzione però,
diventa quasi ovvio che dopo un po’ le cose che tendono a piacerci, in
particolare quelle che vengono apprezzate anche dagli altri, iniziamo a
vestirle proprio per avere consensi.
Il
personale tende al sociale.
Per assurdo
Marx, che ha vissuto in un’epoca dove questo era molto più difficile che
succedesse, con una linea netta tra ricchezza e povertà, avrebbe potuto notare
che il consumismo altro non è che comunismo morale, che non starò però ad analizzare
qua.
Gli uomini
e le donne che ci attraggono, senza che ce ne accorgiamo, iniziano ad
assomigliarsi sempre di più, fino a che per essere figa devi avere questo
vestito, per rimorchiare il sabato sera devi avere questo taglio, bisogna
mettersi tutti lo stesso dannato profumo.
Le persone
non ci piacciono più, ci piace la società.
Non odiamo
più nulla, odiamo la società.
E
contrariamente a quanto il comunista media o il complottista, vorrebbero far
credere, il “potere dei grandi” su questo c’entra ben poco.
< Guarda
quei capitalisti, tutti in giacca e cravatta, come cloni! >
Dissero i 10 ragazzini vestiti tutti uguali, con maglie larghe, pantaloni marroni, cappellino alla Che Guevara e canna in bocca dall’altra parte della strada.
Dissero i 10 ragazzini vestiti tutti uguali, con maglie larghe, pantaloni marroni, cappellino alla Che Guevara e canna in bocca dall’altra parte della strada.
Tutti
uguali a mio avviso.
Una fede
politica non salva la mente delle persone, gli da solo della gente attorno a
loro che, per comodità, li riterrà un po’ meno stupidi.
Sessualmente
ora si frustano tutti dopo 50 sfumature di grigio, si mordevano dopo twilight e
ci sono stati un sacco di pompini dopo “Gola Profonda”.
Il momento
prima si è tutti, no, il bondage è per pervertiti, i vampiri sono per nerd e i
pompini da troie.
Poi cosa è
successo?
È cambiata
la concezione?
Ci siamo
riempiti di vampiri in latex dediti alla fellatio?
La risposta
purtroppo è personale, non posso risolvere il quesito per voi.
Vi offro un
punto di vista, forse liberatorio.
Immaginate
tutto quello che la società vi ispira o odiare, da ogni punto di vista,
sessuale etico e politico e mettetelo in un'unica immagine.
È così
brutta?
Disturbante
forse, ma interessante, senza dubbio, perché ci spinge a chiederci “Ma perché questa
cosa non va bene?”
Non deve
piacerci necessariamente, come dicevo da subito, ognuno ha i propri gusti, ma
almeno dovremmo essere spinti a pensare.
A me
personalmente sovviene alla mente
Una vecchia musulmana in burka
Una bandiera avvolta attorno a un dildo
Che viene usato analmente da lei
Di fronte a lei
Felice
Brad Pitt si masturba guardandola
E a lei la cosa da fastidio
Eccoci.
Anarchia.
Attenzione,
può disturbare.