sabato 28 febbraio 2015

SESSO

di Gianluca Bissolati

Cercasi
anime afflitte
con cui condividere
corpi
momentaneamente
disinteressati al cuore.

venerdì 27 febbraio 2015

MAIEUTICA

di Gianluca Bissolati

Aspro
il sapore del passato:
acido da limone.
Forse peggiore
il sapore del futuro:
amaro da veleno.
Inevitabile il pensiero:
se dal passato
nasce il futuro,
la gravidanza travagliata
è oscuro presagio.

martedì 10 febbraio 2015

GENEALOGIA DEL PRINCIPE AMORE

di Gianluca Bissolati

 Gentili lettori, vi racconterò una storia, la più antica che io conosca. Vi parlerò di una favola che risale agli albori dell'uomo, ai tempi in cui ancora gli individui vivevano le loro esistenze senza la fiamma del principe dei sentimenti. Di cosa sto parlando? Sembra chiaro, ma vedrò di essere più preciso. Sto parlando della nascita dell'Amore.
Lungo le rive di un fiume, in quella che più avanti sarebbe diventata la tanto decantata Grecia, viveva un passerotto dal nome Desiderio. L'uccelletto trascorreva le sue giornate cinguettando, svolazzando senza posa per sfogare l'esubero delle sue energie e cercando il poco cibo di cui il suo corpo necessitava per andare avanti. I giorni si susseguivano senza mai un mutamento, fino a quando un caldo pomeriggio d'estate, Desiderio, partito alla ricerca di nutrimento, si imbatté in un folto sciame di effimere.
Tra i tanti insetti dalla vita breve, sciamava senza posa una femmina di nome Impeto. Ancora più rapida nei movimenti rispetto a Desiderio, l'insettino volava instancabile da un punto del fiume all'altro, posandosi sull'acqua giusto il tempo necessario per osservare ciò che aveva in precedenza attirato la sua attenzione.
Attratto da un comportamento tanto singolare, Desiderio si accostò ad Impeto, e impaziente di rivolgere la parola al piccolo insetto femmina, tutto d'un fiato le domandò:
_Chi sei? E perché ti comporti in questo modo?
_Mi chiamo Impeto...
E prima ancora di terminare la frase, il piccolo insetto era già partito all'inseguimento di un nuovo bagliore sul pelo dell'acqua.
Desiderio, testardo e risoluto, compiendo uno sforzo considerevole stette dietro ad Impeto, attendendo che si fermasse nuovamente, per poter così sentire che altro l'effimera avesse da dirgli.
_... non mi posso fermare, la mia natura mi costringe a muovere in continuazione. Aiutami se puoi.
Desiderio non se lo fece ripetere due volte, e lesto come solo un passerotto affamato può essere, prese Impeto col becco, costringendola all'immobilità.
_Non vorrai mica mangiarmi?
Chiese in lacrime Impeto.
_No, mi incuriosisce la tua natura, e se per conoscerti meglio dovrò trattenerti nel becco per giorni interi, io, Desiderio, non esiterò a farlo.
E così accadde: i due rimasero nell'insolita posizione per lungo tempo, disquisendo sulle proprie condizioni, giungendo alla conclusione che, pur diverse per alcuni aspetti, le loro nature si sarebbero potute fondere dando vita a qualcosa di buono. Mossi dalla volontà di vedere il risultato di tale unione, i due, una notte senza luna, rapidi come la loro essenza richiedeva, si accoppiarono.
Nel giro di qualche giorno, dall'unico uovo deposto da Impeto, nacque una farfalla maschio, che chiamarono Passione.
Nel frattempo, in un altro punto del fiume, un cane di nome Apprendimento scrutava attento la corrente. Un'infinità di fenomeni naturali attiravano la sua attenzione: la vita degli insetti, la discesa placida di un ramo sospinto dal flusso liquido, oppure la lotta disperata dei salmoni che cercavano furiosamente di combattere lo scorrere dell'acqua. Apprendimento osservava ed osservava, interrogandosi sul perché dei fenomeni che si svolgevano davanti ai suoi occhi, trovando per ognuno di essi delle spiegazioni che lo convincevano, placando la sua curiosità. Di una sola cosa non riusciva a trovare il motivo: del comportamento dei salmoni.
E proprio ad uno di quei pesci rivolse la sua domanda:
_Chi sei? E perché ti comporti in questo modo?
Il salmone femmina, fermandosi per un attimo in un'ansa del fiume, affannata e bisognosa di riposo, decise di interrompere per qualche minuto la sua lotta e di rispondere ad Apprendimento.
_Mi chiamo Coraggio, e combatto la corrente perché questa è la mia natura. La stirpe dei salmoni, come tutte le stirpi del mondo, ha bisogno dell'accoppiamento per non estinguersi, ed io e i miei simili ci stiamo recando sul luogo in cui esso avverrà.
E salutando con la pinna, Coraggio si rituffò tra acque agitate del fiume.
Apprendimento, dal canto suo, non era pienamente soddisfatto della risposta ricevuta, anzi, da essa aveva tratto ulteriori motivi per porgersi delle domande. Desideroso di osservare per avere nuove risposte, seguì Coraggio fino alla fine del suo lungo viaggio. La salmone femmina, vedendo nuovamente il cane sulle rive del fiume, decise di spendere ancora un po' del suo tempo conversando con esso.
_Ammiro la perseveranza con cui mi hai seguita, dimmi chi sei.
_Sono Apprendimento, e trovo interessante la forza d'animo adoperata nel tuo viaggio.
La conversazione andò per le lunghe, e anche Coraggio e Apprendimento, proprio come Impeto e Desiderio, si accorsero che le loro nature in qualche modo erano conciliabili. Mossi dalla curiosità per il risultato di tale fusione, i due, in una notte senza luna, si accoppiarono. Dopo qualche giorno, dall'unico uovo, nacque una tartaruga femmina, che chiamarono Affetto.
Ora, Affetto era lenta, forte come la madre ed attenta ai dettagli come il padre, e senza aver fatto troppa strada dal luogo della sua nascita, trascorreva le sue giornate soffermandosi lungamente su qualunque cosa la interessante. Durante una delle sue lunghe e lente osservazioni, fu colpita da una farfalla che passava di lì per caso, anch'essa intenta ad osservare alcuni oggetti che l'avevano colpita.
La farfalla naturalmente era Passione, figlio della fugace Impeto e del volatile Desiderio. L'insetto vagava scrutando alcuni oggetti specifici che avevano attirato particolarmente la sua attenzione, avvicinandosi a tratti un poco ad essi per osservarli da vicino, e a tratti riflettendo sul modo migliore per renderli propri. E proprio mentre rifletteva, si accorse che a sua volta era diventato l'oggetto dello studio di qualcun altro: una tartaruga.
_Chi sei? E perché mi fissi?
_Mi chiamo Affetto, e ti fisso perché questa è la mia natura. Vorrei conoscerti meglio, se non ti dispiace. Tu sei?
_Sono Passione, e non credo avrò molto tempo da dedicarti, ma se vuoi starmi vicino, non ci sono problemi.
Per Affetto, a dire il vero, qualche problema c'era: lenta com'era, sarebbe stata un'impresa stare accanto a Passione, ma senza perdersi d'animo non si lasciò mai distaccare più di tanto dalla farfalla maschio. Quest'ultimo, stupito dalla perseveranza di Affetto, spostò la sua attenzione dai vari oggetti che lo interessavano riversando il suo interesse nei confronti della tartaruga, dalla quale per molto tempo non si separò .
Parlando e conoscendosi meglio, proprio come i rispettivi antenati avevano fatto, i due compresero che le loro nature potevano unirsi per formare qualcosa di inestimabile, e mossi anch'essi dalla curiosità, in una notte senza luna, si accoppiarono.
Nel giro di qualche giorno, l'unico uovo si dischiuse, rivelando una creatura mai vista prima, che i genitori chiamarono Amore.
Amore aveva il guscio di una tartaruga - forte per resistere agli urti - e le ali di una farfalla - leggere per volare sul mondo con il dovuto disinteresse. Unendo in sé le svariate caratteristiche del suo intero albero genealogico, la nuova creatura vagava ed osservava, inseguiva e si fermava, alla ricerca di qualcuno su cui riversare la propria natura.

E fu così che, in un tempo troppo lontano per poter essere datato, dall'unione di Impeto e Desiderio, e di Coraggio e Apprendimento, nacquero Passione e Affetto, che a loro volta diedero luce all'unione di tutto, al principe dei sentimenti: Amore.

domenica 8 febbraio 2015

NON SEI SOLO, GRAZIE

di Gianluca Bissolati

Una mano,
non l'ho mai chiesta.
Ho fatto da solo,
per quel che potevo,
e se non potevo,
non facevo.
Mi hanno aiutato,
per quel che potevano,
ma non ho mai chiesto.
Chi c'era,
e c'è sempre stato,
ha capito da solo
che se non facevo
era perché non potevo.
Mi hanno aiutato,
per quel che potevano,
e alla fine,
ho sempre fatto.

ODE AL MALE

di Gianluca Bissolati

Ispiratore dell'intellettuale.
Fremito del poeta.
Sogno di chi scrive.
Motore di morale.
Padre del giusto.
Indispensabile ingrediente
della rotazione antropica.
Se non ci fosse,
ora,
sarebbe il nulla.

giovedì 5 febbraio 2015

BEAT

di Gianluca Bissolati

Il modo più duro
di rifiutare il mondo
è la ricerca
della verità.